Dopo una stagione in crescendo, culminata con la vittoria nel derby e dopo aver espugnato – unica squadra italiana nella storia – il San Mames, non poteva mancare il riconoscimento alla società granata, premiata in occasione del Gran Galà Granata. E mentre sul maxischermo scorrevano le immagini più significative, dalla vittoria col Napoli a quella con l’Athletic Bilbao, passando per l’1-0 contro il Napoli e il successo sulla Juventus, il Teatro Nuovo si è trasformato in Curva, e ogni gol è stato accompagnato da un boato. É stato Antonio Comi, direttore generale del Toro, a salire sul palco e a ritirare il premio dalle mani dell’assessore Sbriglio.

Siparietto con Jimmy Ghione, mattatore della serata, prima di prendere la parola: “Il prossimo anno – ha dichiarato il dg –  saranno trent’anni di Toro per me, visto che avevo undici anni quando ho lasciato Milano per trasferirmi a Torino. E devo dire che in questo lungo periodo ho vissuto presidenze diverse ma in questi dieci anni se c’è stata una crescita grossi meriti sono del presidente Cairo”.
Un Toro che ha tagliato traguardi impensabili solo quattro anni fa, dopo la stagione deludente della squadra di Lerda, e che può vantare anche un Settore giovanile che sta tornando florido: “Sì, e vorrei spendere qualche parola sul vivaio, abbiamo ottimi allenatori e grandi uomini. Prima è stato premiato Menghini, allenatore degli Allievi, che ho portato qui al Toro io quando ero responsabile del Settore giovanile, e che conosco molto bene”. 


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